calcio dilettanti-vs-covid-19 : riflessioni

23-03-2020 15:40 -

Scandiano 23-03-2020 -
Salve a tutti i lettori,atleti ,dirigenti e sostenitori,
Leggo di sempre più numerose prese di posizione da parte di società dilettanti della regione ER in merito al modo di terminare questa stagione agonistica purtroppo funestata dalla pandemia del covid-19 e anche per non fare la figura di quello che se ne sta zitto aspettando gli eventi vorrei aggiungere la mia in qualità di presidente e legale rappresentante della asd scandianese-casalgrandese.
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Premesso che ci adatteremo , come sempre ,alle decisioni della LND ,la ventilata ipotesi di ripartenza del calcio a tutti i livelli per il 3 maggio ,con turni infrasettimanali, penso che sarà travolta dagli eventi perché non credo proprio che saremo fuori da questa calamità per tale data, basta ascoltare i pareri degli esperti per capirlo, soprattutto nelle regioni del nord.
Ma supposto che tale ipotesi sia percorribile, faccio notare che abbiamo giocato l’ultima gara il 23 febbraio ,quindi sarebbero passati 70 giorni senza aver fatto un solo allenamento e solo per questo sarebbe impensabile una ripresa, ma aggiungo che mi pare impraticabile pure far giocare ogni tre giorni dei dilettanti che hanno un impiego, senza contare che su diversi impianti si dovrebbe andare a giocare al pomeriggio data l’assenza di illuminazione e questo comporta prendersi dei permessi dal lavoro in un momento in cui il paese avrebbe invece bisogno di tutta la sua forza lavoro per ripartire.
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Per cui ritengo che i destini del calcio professionistico e di quello dei dilettanti a questo punto vadano separati:
come ritengo auspicabile che il calcio professionistico riparta, perchè trae buona parte del suo sostentamento dai diritti TV ed è formato da poche migliaia di atleti seguitissimi da un punto di vista medico e che pure in questo momento si stanno tenendo in attività, altro discorso è quello del calcio dilettanti perché stiamo parlando di oltre un milione di praticanti senza nessun tipo di assistenza medica specifica per contrastare il covid-19 ( penso ad esempio alla sanificazione giornaliera dei locali spogliatoi il cui costo una società di dilettanti non può certo permettersi ) e che oltre a questo in gran parte si autofinanzia con le iscrizioni ,quindi non così dipendente dai diritti TV.
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Per queste ragioni credo sia più saggio pensare di terminare qui la stagione,il dilemma è come terminarla :
Leggo di tante ipotesi ma siccome non ci sarà un verdetto del campo sono tutte sbagliate qualunque si scelga, ma visto che si sono giocati i tre quarti dei campionati mi piacerebbe che almeno le prime in classifica fossero premiate con la promozione alla categoria superiore, magari formando per la stagione 2020/21 dei gironi a 20 squadre e prevedendo più retrocessioni per riequilibrare i numeri a fine stagione, anche se prevedo molte defezioni nelle iscrizioni per la prossima annata e quindi il problema del sovrannumero forse non si presenterà neanche.
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Mi sembra anche che questo accanimento nel cercare di terminare la stagione tolga l’attenzione dal vero problema che sarà quello delle iscrizioni alla prossima:
Ora io parlo per quello che è il mio microclima ma credo che non sia tanto diverso in casa di molte altre società, gli sponsor ci stanno abbandonando per ovvi motivi di contrazione dei bilanci dovuti alla crisi economica che sarà drammatica almeno quanto lo è questa pandemia, e quindi anche supponendo di ridurre i rimborsi spesa ai tesserati al solo costo della benzina per i trasferimenti casa/campo, per noi che oggi partecipiamo ad un campionato di promozione, restano dei costi fissi di alcune decine di migliaia di euro e sarà durissima reperire anche solo quelli.
Grazie dell’attenzione,
in fede :tognoli giovanni adelmo -presidente e legale rappresentante di asd scandianese-casalgrandese



Fonte: asd scandianese-casalgrandese