RIFORMA DELLO SPORT...WORK IN PROGRESS

11-12-2020 09:50 -

Dopo una paio di riunioni in cui le società dell'Emilia Romagna si sono confrontate in videoconferenza , sia con l'On. Andrea Rossi che con il commercialista consulente del CRER Fabio Zucconi, vorrei tracciare un bilancio di quanto ,dal mio punto di vista, è emerso.
Intanto trovo inconcepibile che una legge così invasiva per il movimento dilettantistico sia stata fatta senza consultare la LND che è la controparte giuridica che rappresenta le nostre associazioni.
Iniziamo col nodo del vincolo sportivo a cui tutte le società che sono intervenute nel dibattito si sono dichiarate contrarie e quindi è auspicabile che nell'approvazione della legge questa norma venga quantomeno mitigata ,passando dai 25 anni ai 22 o 23 anni, ma non eliminata per non disincentivare gli investimenti sui settori giovanili e per tutelare il parco giocatori delle società che diversamente si troverebbero ad ogni primo di luglio a dover ricostruire completamente una gruppo di ventidue giocatori da presentare in campo prima della fine di agosto.
Per quanto riguarda l'iscrizione alla gestione separata INPS dei percipienti di un rimborso spese, ci resta una flebile speranza legata alla definizione che la legge dà dello status di “amatore”.
La definizione che ne dà il legislatore è quantomeno ambigua e si presta ad interpretazioni che nel caso di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate vengono sempre assunte dall'Ente in modo penalizzante verso l'accertato, che poi dovrebbe adire a lunghe e costose procedure legali per dimostrare il contrario.
Quindi è fondamentale che sia ben chiarito che tutti i soggetti ,siano essi calciatori, allenatori,dirigenti o collaboratori ,che non superano la soglia del rimborso annuo dei 10mila euro (soglia che è e resterà in essere ) siano da considerarsi a tutti gli effetti “amatori” e quindi non soggetti all'obbligo dell'iscrizione alla gestione separata INPS.
Per una asd qui sta la differenza tra il sopravvivere e l' arrendersi e scomparire :
la definizione di “amatore” è lo spartiacque .
Nel caso di iscrizione di tutti i percipienti di rimborsi spese alla gestione separata INPS si innesca una situazione ingestibile per una asd a livello provinciale o regionale, nel caso invece che chi non supera la soglia dei 10mila euro viene considerato “urbi et orbi” come “amatore” ,credo che una cifra del genere la sforano solo alcune società di serie “D” che sono mi pare 170 su 12000 totali e neanche per tutti i tesserati, quindi una parte esigua del totale e riguardante un livello in cui effettivamente chi partecipa, usa quei denari come sostentamento primario al suo reddito.
A margine faccio anche notare che la cifra di 50milioni/anno di euro di contributo alle asd per i prossimi due anni , pomposamente sbandierata dal ministro Spadafora ,se spalmata sulle 12mila società della LND, fanno circa 4mila euro a società…cifra con la quale non si coprono neanche le spese di tenuta conti delle busta paga fatte da un commercialista.
In tutta questa vicenda è sconcertante il silenzio/assenso e la cecità dell'Associazione Calciatori che sicuramente otterranno di potersi proporre liberamente al miglior offerente, ma il problema per loro diventerà quello di trovarlo questo offerente ,perché se questa legge non venisse mitigata ,sarebbe difficile per loro trovare società che ancora hanno il coraggio e le risorse economiche per fare calcio nei dilettanti, per cui finirebbe che i tanti che hanno la passione di continuare a giocare a calcio anche dopo aver completato l'iter del settore giovanile, dovranno farlo con le squadre amatoriali iscritte agli enti di promozione sportiva .
Concludendo…non ci resta che sperare che nell'iter parlamentare che inizierà a breve, questa legge venga modificata per lasciare quel minimo spazio vitale alle società dilettantistiche italiane.

Tognoli Giovanni Adelmo
Presidente e legale rappresentante di asd Scandianese-Casalgrandese



Fonte: asd scandianese-casalgrandese